loop!

Arivisto, verificato, definitivamente sedimentato. La docenza non è spargere il sale della sapienza sulla capoccia dell’allievo per imitazione. Del tipo: “fa come faccio io...” oppure “canta, canta..”.  Canta sta cippa...

Manca sempre qualche informazione basilare  e l’allievo rimane tale per tutta la vita (con l’organetto sempre più vuoto...😏). 

Maestro è colui che insegna a pensare, a dosare il respiro, a individuare linea del fiato, le linee guida da cui la melodia, pesi e rimbalzi, determinare il carattere ed esaltare la grinta. Più a fondo suddividere ogni problema complesso in tanti problemi semplici, individuarne la priorità nella soluzione, gestire le emergenze, imparare il rilassamento, esprimersi con proprietà e consapevoli coerenza ed eleganza. Sul repertorio? Niente cafonerie o easy listening, per cortesia. Evitiamo  il piccolo neo melodico cotonato e strappalacrime così caro ai clarinettisti un po’ addietrati e tanto gradito in oriente o il pseudo jazzofilo spesso dallo swing sbagliato, dal glissato orrido e con la manopola del volume inchiodata sul forte urlato.  Ma torniamo alla docenza.  Non si può convincere nessuno se non si è convinti delle proprie possibilità e competenze. Il maestro insegna ad ascoltare per capire ma soprattutto a capire come ascoltare. Lo strumento è solo un mezzo. Gli obiettivi sono consapevolezza e proprietà di linguaggio. 

Tutta questa fatica non porta al maestro vero, nel tempo, molti soldi, soprattutto perché non è quello l’obiettivo. Forse porta alla riconoscenza ma spesso nemmeno quella arriva.  Se l’ex allievo cade nel pentolone dell'arrogante ignoranza auto celebrativa si dimenticherà del Maestro, diventando paradossalmente anche lui un arrogante maestro auto celebrante (magari uno di quelli che la posizione giusta te la dice solo quando torni per pagare un'altra lezione, con buona pace del portafoglio). Capita…ed è tutto senno del poi. 

D’altro canto il vero businness del docente, lo sappiamo, è fatto di cose non dette...😈. Meglio cominciare a rendersene conto. Come dire: mancano sempre 10 centesimi per fare 1 euro. Sono quei 10 centesimi  che trasformano l'allievo in bancomat. Come fai sennò, a evitare che il pollo si faccia di nebbia una volta capito come funziona?  Ogni tanto qualcuno si sveglia e comincia a usare il cervello.  

Ora si può tornare all’inizio e ricominciare a leggere.

LOOP!

Reviewed, verified, definitively settled.

Teaching is not about sprinkling the salt of wisdom over the student's head through imitation. As in: “Just do like I do…” or “Sing, sing…” Yeah, right… sing what, exactly?

There’s always some basic information missing, and the student remains a student for life (with an increasingly emptier wallet 😏).

A true teacher is someone who teaches how to think, how to control the breath, how to find the breath line, the guiding lines from which melody, weight and bounce technique arise, how to shape character and enhance grit. Digging deeper: how to break down complex problems into simpler ones, set priorities, manage emergencies, learn to relax, express with accuracy, and maintain coherent elegance.

As for repertoire? Please, no cheesy tunes or easy listening. Let’s skip the tear-jerking, bouffant neo-melodic stuff that some old-school clarinetists adore and is so oddly popular in the East... or the pseudo-jazzy style often played with wrong swing, horrific glissandos, and volume knobs stuck on “shout.”

Back to teaching!

You can’t convince anyone unless you're convinced of your own skills and competence.

The teacher teaches you to listen in order to understand, but above all he teaches to understand how to listen. The instrument is just a tool. The real goals are awareness and expressive accuracy.

All this effort doesn’t bring a true teacher much money over time — that’s not the point anyway. Maybe it brings gratitude… but often not even that. If the ex-student falls into the cauldron of self-celebratory arrogance and ignorance, they’ll forget the teacher, becoming — paradoxically — just another arrogant self-celebrating “maestro” (maybe one of those who’ll only tell you the right hand position after you’ve paid for another lesson — goodbye wallet).

It happens… hindsight is everything.

Then again, the real business of teaching — as we all know — lies in what’s left unsaid… 😈

Time to face it. It’s like this: you're always 10 cents short of a full euro.

And it's those 10 cents that turn a student into an ATM.

How else do you stop the chicken from vanishing into thin air once they figure things out?

Every now and then, someone wakes up and starts using their brain.

Now you can go back to the beginning and start reading all over again.